Ex Rifugio Cesare Battisti

A pochi passi dalla stazione a monte della funivia si poteva ammirare uno dei più bei rifugi alpini dedicato al patriota, giornalista, geografo, politico socialista e irredentista italiano Cesare Battista. Il rifugio è stato venduto alla RAI parecchi anni fà, per problemi dovuti alla presenza di forti campi elettromagnetici generati dall’imponente antenna del ripetitore RAI installata nelle vicinanze, che non consigliavano la presenza di persone nelle immediate vicinanze.
Il rifugio è stato chiuso, saccheggiato e ora giace in totale stato di abbandono.

Vista del rifugio Cesare Battista dall’entrata della stazione di arrivo della Funivia.

Lato nord rifugio Cesare Battista

Lato nord rifugio Cesare Battista (fonte immagine ftaba)

La parte più antica del rifugio Cesare Battista con l’antenna del ripetitore Rai che la sovrasta.

Lato est rifugio Cesare Battista

Lato est rifugio Cesare Battista (fonte immagine ftaba)

La scalinata d’ingresso del rifugio.

Ingresso est rifugio Cesare Battista

Ingresso est rifugio Cesare Battista (fonte immagine ftaba)

Vista da sud-est.

Lato est rifugio Cesare Battista

Lato est rifugio Cesare Battista (fonte immagine ftaba)

Vista esterna della sala da pranzo panoramica del rifugio.

Lato sud rifugio Cesare Battista

Lato sud rifugio Cesare Battista (fonte immagine ftaba)

Vista da sud-ovest.

LatLato sud-ovest rifugio Cesare Battista

Lato sud-ovest rifugio Cesare Battista (fonte immagine ftaba)

Vista ovest, con la parte più antica a sinistra ed il successivo ampliamento sulla parte destra. Si noti lo steccato per mantenere distanti le persone dal ripetitore Rai.

Lato ovest rifugio Cesare Battista

Lato ovest rifugio Cesare Battista (fonte immagine ftaba)

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Cosa rimane della stazione di arrivo a monte

La stazione a monte è stata completamente coperta di parabole e antenne di tutti i tipi.

Stazione a Monte

La stazione a monte coperta di antenne (Fonte immagine: ftaba)

Salendo per il sentiero del Canalone Battisti si può ammirare la parete est della Paganella con la stazione di arrivo della Funivia.

Stazione a Monte

La stazione a monte vista dal sentiero del canalone Battisti (Fonte immagine: ftaba)

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Cosa rimane delle funi della funivia

Ancora oggi nel 2014 rimangono spezzoni di fune traente e di guardia distesi lungo le pendici della Paganella.

Funi lungo le pendici della Paganella 001

Funi sul sentiero canalone Battisiti (Fonte immagine: ftaba)

e agglomerati di funi varie miste a massi ai piedi della parete a sinistra dell’attacco della via normale alla Paganella.

Funi lungo le pendici della Paganella 002

Funi sotto la via normale alla Paganella (Fonte immagine: ftaba)

Altro aglomerato di funi (spezzoni di fune traente, portente e di guardia) miste a massi e ghiaia rimane alla fine di un canalone alla base della parete dov’era posto il secono pilone.

Funi lungo le pendici della Paganella 003

Groviglio di funi al termine dell canalone sotto il secondo pilone (Fonte immagine: ftaba)

Particolare fune portante di diametro maggiore

Funi lungo le pendici della Paganella 004

Particolare fune portante (Fonte immagine: ftaba)

Ultimamente, con notevoli sforzi, si sta tentando di rimuovere questi rifiuti, indebitamente abbandonati sulle Pendici della Paganella. L’intento è di ridure in spezzoni più piccoli le funi distese per poterle trascinare a valle fino alla sottostante strada forestale. Più impegnativo il recupero degli aglomerati che necessitano di un paziente lavoro di scavo e separazione delle funi dai massi e ghiaia.

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Cosa rimane del secondo pilone

Ecco cosa è rimasto delle secondo pilone della funivia. Per smaltellare il secondo pilone si è fatto ricorso alla fiamma ossidrica tagliando le piastre del pilone, poco sopra gli ancoraggi ai plinti. Il pilone caduto a valle lungo la sottostante parete rocciosa si è schiantato nel sottostante bosco innescando un incendio con le parti del plinto ancora incandescenti. Sono intervenuti i viglili del fuoco volontari che hanno spento l’incendio.

Cosa resta del secondo plinto 001

Vista plinto secondo pilone con piastre di ancoraggio.

Cosa resta del secondo plinto 002

Vista plinto secondo pilone con ganci di ancoraggio per la costruzione.

Cosa resta del secondo plinto 003

Vista laterale del plinto secondo pilone.

Cosa resta del secondo plinto 004

Lato inferiore del plinto secondo pilone.

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Particolare piastra di ancoraggio del plinto secondo pilone.

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Cosa rimane del primo pilone

Cosa rimane del plinto del primo pilone

Cosa è rimasto del plinto del primo pilonedel plinto del primo pilone

Plinto primo pilone (Fonte immagine: ftaba)

Particolare di una delle quattro piastre di ancoraggio

Cosa è rimasto del plinto del primo pilone

Piastra ancoraggio primo pilone (Fonte immagine: ftaba)

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Stazione di arrivo a monte della funivia

Stazione a Monte

Stazione di arrivo a monte della funivia (Fonte immagine Tridente Car S.r.l.)

Stazione di arrivo a monte della funivia posta in cima alla Paganella a quota 2080 m s.l.m., con cabina in arrivo.

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Vista cabina dalla stazione a monte

Cabina funivia

Vista cabina dalla stazione a monte (Fonte immagine: Tridente Car S.r.l.)

Cabina in prossimità della stazione a monte. Si noti lo sbancamento effettuato dopo la costruzione in quanto le cabine andavano ad impattare contro la roccia della sommità della Paganella. A fondo valle si intravede la stazione di partenza sulla sinistra Adige con la strada di collegamento a Lavis.

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Secondo pilone della funivia

Secondo pilone della funivia

Secondo pilone a monte (Fonte immagine: Tridente Car S.r.l.)

Vista del secondo pilone a monte della funivia. Si noti i soli due ancoraggi basculanti fissati al plinto in cemento armato. Rimaneva in posizione sostenuto dalle funi. Si notini i ganci agli angoli del plinto per mantenere in posizione il palo in fase di costruzione.

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Primo pilone della funivia

Primo Pilone della funivia

Primo pilone a monte (Fonte immagine: Tridente Car S.r.l.)

Vista del primo pilone della funivia con cabina in transito. Si noti la linea elettrica sotto la quale passava la funivia.

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Vista da valle del primo pilone della funivia

Vista primo pilone funivia

Primo pilone a monte (Fonte immagine: Tridente Car S.r.l.)

Vista del primo pilone a monte della funivia con la parete del “Desfa matrimoni”. Si noti i cavi della linea dell’alta tensione sotto la quale la funivia transitava.

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Stazione di partenza della funivia a valle

Stazione a Valle Funivia

Stazione di partenza a valle (Fonte immagine: Tridente Car S.r.l.)

Vista della stazione di partenza a valle a quota 220m s.l.m. nel comune di Lavis (Trento).

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Costruzione della funivia

La funivia venne realizzata nel 1957, si sviluppava per 3383m e superava un dislivello di 1890m in circa 8,5 minuti. Il progetto fu realizzato dal professore Ugo Carlevaro, mentre i rilievi geologici vennero affidati al famoso professore Ardito Desio e la costruzione fù realizzata dalla ditta Ing. Giuseppe Rosnati di Milano.
Si racconta che le funi in acciaio fino al primo pilone furono tirate mediante la ruota posteriore sprovvista di copertone di un trattore agricolo ancorato in qualche modo sul posto. Dalla foto si puo notare come erano costretti a lavorare gli operai addetti alla stesura dei cavi.

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Acrobazie per la stesura dei cavi in acciaio. (Fonte immagine: Archivio fratelli Pedrotti)

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Tracciato della ex funivia direttissima della Paganella

Tracciato funivia direttisima Lavis-Paganella

Tracciato funivia direttissima Lavis-Paganella (Fonte immagine: Tridente Car S.r.l.)

Nell’immagine si può rendersi conto dell’ardito tracciato della funivia direttissima alla Paganella innaugurata nel 1957 e rimasta in funzione fino al 1979. La stazione a valle era situata a Lavis (Trento) quota 220 m s.l.m e raggiungeva la stazione a monte sulla Paganella a quota 2080 m s.l.m., con solo due piloni intermedi.

Approfondimenti:
– Vista della zona dove era installata la funivia della Paganella da Google maps
– Wikipedia
– La Rotaliana.it Lavis. Quando c’era la funivia

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